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Romania, istituzioni al collasso
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Dapprima il clamoroso annullamento delle elezioni presidenziali, poi le forti polemiche tra i partiti e ora le manifestazioni di piazza. Paese membro dell’Unione europea e della Nato, al confine con l’Ucraina, la Romania è entrata in una fase di forte instabilità politica. C’è chi aveva parlato di “dramma” e chi di “scandalo”, dopo che la sentenza della Corte Costituzionale nel dicembre scorso aveva annullato il primo turno delle presidenziali, vinte dal candidato di estrema destra Calin Georgescu. Per i giudici quelle elezioni erano state pesantemente influenzate da una campagna su TikTok, pilotata dalla Russia. Tesi ancora da confermare. Sul caso anche l’UE ha aperto una propria inchiesta, in un contesto in cui non manca chi invece chiama in causa i servizi segreti rumeni, eredi della famigerata “Securitate” che aveva terrorizzato il Paese ai tempi della dittatura di Ceausescu. Un giallo politico che ha creato parecchio malcontento nel Paese e intaccato la già scarsa fiducia della popolazione nelle proprie istituzioni politiche. Cosa succede in Romania? Quali sono le forze in campo, dentro e fuori i confini nazionali? E cosa potrebbe capitare da qui al prossimo mese di maggio, quando questo Paese dovrebbe tornare alle urne, per la ripetizione delle elezioni presidenziali?
Interrogativi e argomenti che affronteremo con:
Stefano Grazioli, collaboratore RSI
Dan Octavian Cepraga, professore di lingua e letteratura rumena all’Università di Padova
Mara Morini, docente all’Università di Genova, esperta di Europa Orientale e di Russia
Giorgio Comai, ricercatore per l’Osservatorio del Balcani
174 odcinków
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Dapprima il clamoroso annullamento delle elezioni presidenziali, poi le forti polemiche tra i partiti e ora le manifestazioni di piazza. Paese membro dell’Unione europea e della Nato, al confine con l’Ucraina, la Romania è entrata in una fase di forte instabilità politica. C’è chi aveva parlato di “dramma” e chi di “scandalo”, dopo che la sentenza della Corte Costituzionale nel dicembre scorso aveva annullato il primo turno delle presidenziali, vinte dal candidato di estrema destra Calin Georgescu. Per i giudici quelle elezioni erano state pesantemente influenzate da una campagna su TikTok, pilotata dalla Russia. Tesi ancora da confermare. Sul caso anche l’UE ha aperto una propria inchiesta, in un contesto in cui non manca chi invece chiama in causa i servizi segreti rumeni, eredi della famigerata “Securitate” che aveva terrorizzato il Paese ai tempi della dittatura di Ceausescu. Un giallo politico che ha creato parecchio malcontento nel Paese e intaccato la già scarsa fiducia della popolazione nelle proprie istituzioni politiche. Cosa succede in Romania? Quali sono le forze in campo, dentro e fuori i confini nazionali? E cosa potrebbe capitare da qui al prossimo mese di maggio, quando questo Paese dovrebbe tornare alle urne, per la ripetizione delle elezioni presidenziali?
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Stefano Grazioli, collaboratore RSI
Dan Octavian Cepraga, professore di lingua e letteratura rumena all’Università di Padova
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